diamo forma al futuro
Speciale VIII Congresso Nazionale
Questo numero della rivista esce in un’edizione speciale, in concomitanza con lo svolgimento dell’VIII Congresso Nazionale della CISL Scuola, tenutosi a Trieste dal 10 al 12 giugno 2025 e raccoglie le relazioni e gli interventi dei relatori.
Il motto del Congresso “Diamo forma al futuro. #Scuola #Partecipazione #Innovazione” costituisce la cornice entro cui si collocano gli interventi dei relatori e che qui riportiamo, individuando come è consuetudine della rivista, in una parola, in questo caso FUTURO, il perno semantico di riferimento.
INTERVENTI dei RELATORI
Partendo dal contesto internazionale, funestato dall’emergenza bellica
e dalla necessità del rilancio del progetto europeo, la relazione muovendo verso temi caratteristici del panorama politico economico italiano (crescita, welfare e occupazione), approda su problematiche sindacali specifiche. Nell’imminente futuro la firma del prossimo CCNL, seguendo
i principi della CISL Scuola: ancoraggio
ai valori, libertà da ideologismi, perseguimento del massimo risultato possibile con la contrattazione.
L’informatico e scrittore italiano che da 20 anni è Professore di Intelligenza Artificiale prima all'Università di Bristol e poi in quella di Bath, viene intervistato sullo stato dell’arte del machine learning. Nell’intervista si esplorano i temi dell’impatto dell’AI sulla ricerca scientifica e sulla visione del mondo nell’imminente futuro.
L’intervista si chiude con un estremo atto di fiducia nei giovani e nella loro capacità e volontà di migliorare il mondo, anche attraverso l’uso dell’AI.
Le proposte politiche dell’economista romano si basano sul principio
della “relazione”, includono le comunità energetiche rinnovabili, l’amministrazione condivisa, la partecipazione dei lavoratori e una misura di reddito di cittadinanza che valorizzi i rapporti ai fini del reinserimento sociale e lavorativo. Infine, si evidenzia l’urgenza di creare una “comunità educante digitale” per contrastare il “quasi monopolio” digitale che “avvelena i pozzi della partecipazione e della democrazia”.
Gino Cecchettin nella la sua testimonianza, oltre che suscitare profonda partecipazione, ha proposto indicazioni operative per superare la violenza di genere.
È necessario che i giovani siano abituati a gestire le proprie emozioni fin da piccoli e che la scuola proponga progetti che aiutino a superare gli stereotipi di genere. La Fondazione Giulia Cecchettin sta lavorando in questa direzione.
L’amministratore delegato della startup giovanile Conthackto, dedicata al supporto delle “nuove generazioni nell’orientamento” accademico, professionale ed educativo, rivolge al Congresso Nazionale della CISL Scuola un appello al personale scolastico perché stringa con gli studenti una alleanza educativa nuova.
La CISL Scuola, con lo slogan
"Diamo forma al futuro", sta guidando un profondo cambiamento, forte del DDL sulla partecipazione dei lavoratori
alle imprese, della crescita degli associati, di un processo di innovazione fondato
sul valore della persona.
Il progetto ambizioso di questo sindacato mira a un miglioramento dell’offerta formativa e alla costruzione di una società che persegua la pace e la fratellanza
in tutto il mondo.
Occorre porre al centro del dibattito l’urgenza, culturale e politica, dell’educare insegnanti ed educatori a percepirsi non come tecnici dell’educazione ma come “esperti tanto di metodi e tecniche quanto di filosofia dell’educazione e della conoscenza”.
È tempo che si riconoscano nell’essere intellettuali in azione, esperti di saperi-in-relazione.
Il paradigma nomade pervade anche la vita della scuola e delle ultime generazioni
e la precarietà salariale, abitativa, relazionale è divenuta una condizione strutturale della contemporaneità, che impedisce progettualità e giustizia urbana. Occorre dunque ripensare la città come luogo di investimento affettivo e relazionale.
Le parole sono importanti: suggeriscono futuri possibili, spingono verso azioni di un tipo o di un altro. Occorre quindi educare alla parola, educare a comprendere sempre più prontamente
che cosa accogliere in se stessi e dall’altro educare a vigilare sulle parole
che si offrono agli altri, specie a chi
ci è affidato nella stagione della crescita.
Presentazione dell'indagine realizzata da CISL Scuola e dalla rivista Tuttoscuola,
con l’assistenza tecnica nella raccolta ed elaborazione dati della Fondazione Tarantelli.
Noi che lavoriamo nella scuola dobbiamo ricordarci sempre che il futuro è possibile solo se impariamo a dare forma a una visione.
Lo possiamo fare solo se sappiamo chi siamo. La visione del futuro acquisisce nella nostra mente contorni delineati, forme e colori, se poggiamo i piedi saldamente su un terreno sicuro.
E niente è più sicuro di ciò che sappiamo. Più sappiamo, più solida è la nostra base.
L'educazione della macchina
Intelligenza artificiale, relazioni, e questioni educative
La ricerca sull’IA va concentrata sulle dinamiche della sua implementazione nei contesti e sul design delle interfacce, per garantire all’utente una interazione tarata sulle sue competenze e sui suoi bisogni. Nella scuola, in particolare, serve accompagnare gli studenti all’uso, promuovendo la comprensione di cosa le macchine possono realmente fare e non fare, per valorizzare
il contributo personale nella collaborazione appropriata
con la macchina.
Educare alla cittadinanza significa oggi raccogliere la sfida di realizzare una Paideia per il tempo della complessità, ovvero educare a questa inedita condizione umana dell’età globale, nella quale tutto
è connesso. La scuola non può eludere il compito di promuovere quell’esperienza di cittadinanza che i cambiamenti culturali, geopolitici, economici, tecnologici oggi rendono quanto mai urgente.
“Comunità di Connessioni”, fondata
nel 2009, è un'Associazione impegnata
ad approfondire i temi della vita sociale e politica alla luce della Dottrina sociale della Chiesa e dei princìpi della Costituzione.
È formata da giovani e da una “generazione intermedia” che si confrontano sui temi dell’agenda pubblica. La natura dell’Associazione è quella di essere apartitica, plurale, di essere costituita
da persone che fanno del dialogo
e del confronto i loro strumenti relazionali e di lavoro.